6 mag 2020

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Come posare un pavimento?

Come posare un pavimento?

In quest’articolo analizzeremo a fondo quali sono gli elementi costruttivi necessari per realizzare una posa impeccabile a regola d’arte. Gettando delle basi solide e ben definite, le fasi di realizzazione del pavimento non potranno che semplificarsi, garantendo una posa efficace ed un’installazione duratura nel tempo. Vi sveleremo inoltre una soluzione originale ed innovativa nell’ambito dei profili da costruzione che permetterà il posizionamento di porte e finestre alla corretta altezza.

 

La stratigrafia del pavimento

Partiamo dalle basi, gli strati che costituiscono il pavimento sono:

  • Il solaio: lo strato più profondo ed il più resistente alle pressioni meccaniche. Può essere realizzato tramite l’utilizzo di differenti materiali che ne modificano le proprietà in base all’esigenza e al tipo di abitazione in cui viene installato. Il più diffuso è il solaio latero-cementizio, utilizzato comunemente nelle abitazioni la cui struttura in calcestruzzo si unisce ai laterizi, abitualmente impiegati come elementi di alleggerimento.
     
  • L’isolante: il secondo strato, non fondamentale, ma frequentemente utilizzato. Quando si parla di materiali isolanti, in edilizia, si fa riferimento a quei materiali o pacchetti che presentano delle proprietà di resistenza termica e acustica. I valori di isolamento mutano a seconda del materiale utilizzato. Negli ultimi anni si stanno diffondendo composti derivati da componenti eco sostenibili che presentano elevate prestazioni.
     
  • Sottofondo + Massetto: il terzo strato con le funzioni di supporto per il pavimento soprastante. Avvicinandosi sempre di più al livello 0 posto in corrispondenza della superficie piastrellata, il massetto, permette di livellare il piano su cui verrà successivamente posato il pavimento in ceramica, resina, parquet o laminato, ecc. Consente inoltre, di ripartire i carichi dinamici o statici posti in superficie.
     
  • Colla: il quarto strato fondamentale per il lavoro dei posatori.
     
  • Pavimento: il quinto e ultimo strato, definito in base ai gusti personali e al design dell’ambiente circostante. Parquet, ceramica, laminato, resina, superfici di diverso tipo e caratteristiche, spesso accostate ad ampie gamme di profili, disponibili in numerose forme, materiali e finiture, al fine di soddisfare qualsiasi esigenza e stile.

 

La differenza tra massetto e sottofondo

Molto spesso in edilizia i termini massetto e sottofondo vengono confusi tra loro; nonostante possano apparentemente sembrare identici, in realtà non è così. Il sottofondo non va confuso con lo strato posto sotto la pavimentazione ma si tratta di un livello posizionato tra l’isolante e il massetto. Nel gergo comune viene chiamato anche “alleggerito” oppure “strato di compensazione”. Non è altro che uno spazio predisposto ad ospitare le tubazioni o gli impianti di drenaggio e viene spesso utilizzato per diminuire il carico di forze meccaniche costanti a cui è sottoposto il solaio. Nella maggior parte dei casi inoltre, esso funge da isolante termico.

Tipologie di sottofondo

Dalla differenza tra massetto e sottofondo si può comprendere perché quest’ultimo non sia uno strato obbligatorio in fase costruttiva ma altamente consigliato. In seguito a limitazioni economiche o di tempo è possibile realizzare un unico strato, a svantaggio però del peso, il quale risulterebbe maggiorato, e delle proprietà isolanti che solo un sottofondo “puro” può garantire.
Quali sono le tipologie principali di sottofondo esistenti?

  • Sottofondo in cemento cellulare (per realizzare spessori con un basso carico statico, favorisce le prerogative di isolamento acustico).
  • Sottofondo alleggerito ad argilla espansa (una soluzione efficace ad ottima resistenza e leggerezza, la sua qualità riguarda l’isolamento termico che comporta un notevole risparmio di energia).
  • Sottofondo alleggerito a perlite (assume una resistenza media alle pressioni meccaniche ma gode di vantaggiose proprietà isolanti sia termiche che acustiche).

L'importanza del massetto

Il massetto è lo strato più vicino alla superficie, prima della colla, e a cui viene attribuito un ruolo di grande precisione strutturale. Errori al livello del massetto possono compromettere l’intera struttura della pavimentazione causando rotture e fratture. La resistenza alle pressioni meccaniche, la possibilità di garantire un livello preciso per la pavimentazione e la ripartizione dei carichi, sono i principali compiti svolti dal massetto.

I giunti strutturali a pavimento

Il massetto per sua natura, nei giorni successivi all’applicazione e in concomitanza con sbalzi termici può subire un ritiro, ed anche se di pochi millimetri, potrebbe bastare a far sì che si verifichino crepe e rotture. Il problema potrebbe amplificarsi con la posa di piastrelle di grandi dimensioni. Al fine di evitare quest’inconveniente, si può optare per la posa di uno o più giunti strutturali. Il fenomeno è più sentito in presenza di un’ampia area come per esempio nel caso di spazi e superfici industriali.

Tipologie e caratteristiche del massetto

Di fronte alla scelta della tipologia di massetto ci sono modalità e contesti di applicazione per i quali bisogna scegliere il materiale più adatto. Le principali tipologie sono:

  • Massetto in sabbia e cemento: la soluzione classica e sicuramente più diffusa, prevede velocità di applicazione perché realizzato direttamente in cantiere senza l’utilizzo di ulteriori componenti aggiuntivi.
  • Massetto autolivellante: molto simile al precedente per materiale ma con l’aggiunta di componenti chimici e acqua che lo rendono più facilmente livellabile, rendendo più semplice la stesura della colla da parte del posatore e più veloce l’asciugatura.
  • Massetto in argilla espansa: un’alternativa ad elevate prestazioni isolanti a livello termico e acustico, la particolare leggerezza lo contraddistingue dalle altre opzioni.
  • Massetto a base naturale: il più grezzo tra tutti, costituito puramente di calce naturale, per le sue caratteristiche viene spesso applicato durante le fasi di ristrutturazione di edifici antichi.

Come scegliere lo spessore adatto per il massetto?

Ampliando la visione sulle tipologie dei massetti comunemente utilizzati, possono essere divisi in due grandi categorie: gli ancorati e i galleggianti. A seconda della scelta effettuata una componente variabile è determinata dagli spessori. Quelli di tipo galleggiante, solitamente i più utilizzati, consentono alla pavimentazione di essere distaccata dalla struttura di costruzione grazie a degli strati isolanti fonoassorbenti, in questi casi lo spessore dovrà essere di minimo 4 cm e di massimo 8 cm circa. Nel secondo caso, in cui il massetto viene ancorato alla struttura portante, allora lo spessore potrà essere inferiore a 4 cm. In ogni caso la dimensione standard consigliata è di 5cm, maggiore sicurezza e resistenza in questi casi, sono garantite.

Come utilizzare il profilo da costruzione

[Sezione BFZ con Texture]

Diventa interessante a questo punto approfondire la soluzione applicativa che prevede un profilo da costruzione per aiutare l’installatore durante la posa del massetto ed avere un punto di riferimento certo da cui partire per posizionare porte e finestre all’altezza corretta. Solitamente l’applicazione dei profili avviene successivamente alla disposizione del massetto, in concomitanza con la posa delle piastrelle. Qui invece vogliamo illustrarvi una soluzione estremamente innovativa e conveniente che presuppone la posa del profilo prima dell’applicazione del massetto. Si tratta di utilizzare Plano BFZ, un profilo da costruzione che consente di realizzare un battiscopa a filo muro con lo stesso materiale della pavimentazione, inoltre permette anche di avere un riferimento per determinare l’esatta altezza del massetto e quindi del pavimento finito.

profilo battiscopa filo muro posa prima del massetto

Come è possibile?

Nella parte inferiore del profilo sono presenti delle scanalature realizzate per permettere l’incastro di un profilo lineare, posizionato all’altezza desiderata in base allo spessore del pavimento sovrastante. Determinerà quindi il punto di riferimento a cui dovrà arrivare il massetto e permetterà di calcolare l’altezza esatta di porte e finestre.
La tecnicità di questo prodotto però non trascura l’effetto estetico finale, infatti il profilo Plano BFZ creerà un elegante effetto visivo di continuità.

Solide basi per una posa a regola d’arte

La soluzione ideale per una posa corretta deriva dalle basi, se la stratigrafia del sottosuolo è costruita nel modo corretto, con l’utilizzo di materiali ed elementi adeguati alla tipologia di pavimentazione, il lavoro dei costruttori e posatori risulterà adeguato e ben fatto. Senza le necessarie accortezze ed un corretto studio della stratigrafia potranno verificarsi nel tempo delle problematiche. L’utilizzo del profilo da costruzione Plano BFZ insieme ad un adeguato studio della stratigrafia aiuteranno a diminuire i margini di errore.

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